La ricca collezione di strumenti scientifici del dipartimento di Fisica e Geologia, i cui esemplari più antichi risalgono alla fine del XVI secolo, è costituita da circa duecento esemplari raccolti nel tempo, a partire dalla costituzione del Gabinetto di Fisica presso l’Università di Perugia nella seconda metà del XVIII secolo.
Già allora, lo studium perugino ricopriva un ruolo di notevole importanza: l’insegnamento della Fisica sperimentale esisteva nell’Università di Perugia dal 1730. Nel 1759 uno dei primi Gabinetti Sperimentali di Fisica italiani fu costituito grazie all’opera di Luca Antonio Pellicciari, canonico perugino. L’inaugurazione e apertura ufficiale avvenne nel 1763. Nei documenti si loda il pregio di tanti “ingegnosi strumenti” e “filosofiche macchine”. Alla fine del XVIII sec. Luigi Canali (1759-1841), subentrato nell’insegnamento a Pellicciari, continuò nello sforzo di arricchire il Gabinetto con nuovi apparecchi, così come fecero anche i suoi successori, tra i quali si ricordano Enrico dal Pozzo di Mombello (1822-1892) e Bernardo Dessau (1863-1949). L’Università di Perugia si adeguava così alla diffusione delle “lecture-demonstrations” che nel Settecento vennero proposte, prima in Inghilterra, e poi nelle Università e Accademie di tutta Europa, a seguito della diffusione e dell’influenza della fisica di Isaac Newton (1643-1727). Le lezioni pubbliche illustrate con numerosi esperimenti venivano tenute nelle varie università europee dove furono istituite cattedre di “Filosofia Sperimentale” – o “Fisica Sperimentale” - e si moltiplicarono i Gabinetti di Fisica, raccolte complete e omogenee di strumenti scientifici. Fu una vera rivoluzione che ha poi influenzato anche tutte le altre scienze fino ai giorni nostri. A Perugia, l’insegnamento della Fisica è restato a lungo presso le Facoltà Medica e Filosofica; la Facoltà di Scienze venne istituita solo nel 1951 ed il Corso di Laurea in Fisica nel 1978.
I pezzi della collezione sono strumenti per lo studio di diversi ambiti della Fisica, l’Astronomia, la Meccanica, l’Acustica, la Calorimetria, l’Ottica e l’Elettromagnetismo. Erano questi gli interessi prevalenti della ricerca scientifica, nonché gli ambiti fondamentali dell’impiego didattico degli strumenti. Tra questi, si ricordano la Teorica di Mercurio, detta anche Sfera didattica o Sfera armillare, in analogia alle sfere che riproducevano il moto degli astri.
La maggior parte degli altri strumenti della Collezione risale alla seconda metà dell’Ottocento. L’elemento qualificante della collezione è che numerosi esemplari provengono dall’officina del meccanico parigino Marc Secrétan (1804-1867), uno tra i più importanti costruttori di strumenti scientifici di precisione del XIX secolo.
Dopo la nascita del Dipartimento di Fisica, negli anni Ottanta del XX secolo il Professor Franco A. Levi (1919-2001) raccolse, nella sede attuale, gran parte degli apparecchi acquisiti fino agli inizi del 1900 dando così vita ad un “Museo Didattico”, che è stato poi risistemato e migliorato nel 2022, con lo scopo di ripercorrere alcune delle tappe fondamentali dello sviluppo storico delle varie branche della Fisica